sabato 24 settembre 2011

Vi capita mai di guardarvi intorno?

Mancano pochissimi giorni alla partenza per le vacanze e non ne vedo l'ora. Canarie, arriviamooooooo!!! La preparazione delle valigie mi manda in tilt, non devo pensare al connubio noi+due bambini+5 valigie in aeroporto che mi sento male, ma l'entusiasmo e la voglia di staccare mi caricano al punto giusto da sentirmi "tre metri sopra il cielo". Ho voglia di mare, di sole, di caldo e soprattutto di stare con la mia famiglia, con mio marito e i bambini, senza dover pensare a nulla (a parte il non perdere i suddetti pargoli). Però devo, ad onor di cronaca, immortalare la giornata di martedì come la più spettacolare degli ultimi tempi. Dopo due giornate di vento (che odio) ci è stata regalata quella classica giornata da cartolina e ne abbiamo potuto approfittare con una breve gita in val Po. E' stato davvero emozionante osservare ciò che abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni: il Monviso è uno spettacolo che penso ci debba invidiare mezzo mondo.
Questa foto l'ho scattata nel pomeriggio, peccato che al mattino non sia stata sufficientemente sveglia da farne una migliore, visto che il sole batteva proprio frontalmente e illuminava la spolverata di neve che tanto assomiglia ad una cascata di zucchero a velo. Il Monviso mi mozza il fiato da questa prospettiva, affascina e incanta, tanto che si potrebbero passare le ore ad osservarlo. Così snello e allo stesso tempo imponente, la Montagna con la M maiuscola, quella che da bambini si disegna, con la punta innevata e il sole alto nel cielo.
Le montagne che ci stanno intorno non sono da meno, mio marito me le ha mostrate e nominate (con tanto di altezza precisa al metro) ad una ad una, per l'ennesima volta, e io puntualmente me le dimentico dopo qualche minuto, ma pazienza, con i nomi non sono mai stata tanto brava, l'importante è godere dello spettacolo.
Poi magari chissà, un giorno saremo di nuovo abbastanza in forma e avremo abbastanza tempo libero per tornare a fare una bella passeggiata, come quella su Punta Roma che feci col marito nel lontano... 2006 se non vado errata, una di quelle cose che ti rimangono nel cuore...

mercoledì 21 settembre 2011

Auguri Lorenzo!

Oggi Lorenzo compie 3 anni e sono così felice, così incredula, così emozionata che mi mancano le parole per esprimermi. Mi sembra ieri, ma davvero, quando sono partita di casa per andare a conoscere quel piccolo cucciolo in ospedale, mi sembra ieri di sentire le sensazioni del parto, del bambino appoggiato sulla pancia, di incredulità quando l'ho visto, non l'ho riconosciuto, non me l'aspettavo, che strano... Qui il racconto dettagliato del parto, a rileggerlo mi scendono le lacrime dagli occhi per l'emozione. E adesso è un grande ometto che va alla scuola materna con il suo zainetto di Cars sulle spalle, il grambiulino a quadretti, i ricciolini ribelli, tanto come il suo carattere. E' un ometto tutto d'un pezzo, con le sue idee e le sue (taaaante) esigenze, e guai a fargli cambiare idea. E' un ometto così simpatico, così generoso, affettuoso, dolce e sensibile. E' un ometto quasi impacciato quando mi viene in braccio e cerca di rannicchiarsi per sentirsi avvolto dalle mie braccia, come quando era davvero piccolissimo. Quante ore ha passato tra le mie braccia! Quanto bisogno di contatto, di calore ha e ha sempre avuto! Nonostante la lotta contro i T2 che stiamo combattendo da ormai un anno, nonostante le notti tormentate, nonostante tutto insomma, lo amo alla follia e spero che rimanga sempre così, con il cuore grande come gli abbracci che mi regala. Auguri tesoro mio!

venerdì 16 settembre 2011

Sui pannolini lavabili. Parte seconda.

Ho già spiegato qui la mia scelta di utilizzare i pannolini lavabili per i miei bambini. Questa mattina mi sono imbattuta in un interessantissimo post sul blog di A Prova di mamma che parla dei pannolini usa e getta ecologici (e si dice anche biologici, ma non so perchè) e questo mi ha dato lo spunto per riflettere nuovamente sulla mia scelta. Innanzitutto penso che i pannolini in questione siano sicuramente migliori rispetto ai tradizionali pannolini usa e getta. I vantaggi sono chiaramente esposti nell'articolo citato. Quello che non condivido è il confronto con i pannolini lavabili e riporto in parte il commento che ho lasciato all'articolo per spiegare il perchè. E' ovvio che un'azienda che produce pannolini ecologici (biologici? le materie prime sono di coltivazione biologica? non ho trovato nulla in merito) dica che i lavabili abbiano un certo consumo per il lavaggio. Vero. Ma perchè, le materie prime per fabbricare 3000 pannolini ecologici per ogni bambino che li utilizza non vengono trasportate in fabbrica, magari con un camion che brucia petrolio? E poi lo stoccaggio e la diffusione al dettaglio? L'energia utilizzata e i concimi per la coltivazione delle materie prima sarà davvero così eco-sostenibile? Siamo sicuri che sia giusto utilizzare tutte queste materie prime che sfamerebbero parte del terzo mondo per fare pannolini che vengono buttati via dopo 2-3 ore di utilizzo? Durente il meeting a cui hai assistito si è parlato di questo? Non lo dico per polemizzare, sono davvero interessata alle risposte (se ci sono). Per quanto riguarda il lavoro da fare per lavare i pannolini di stoffa, ok, c'è. Ma sinceramente io lavo lenzuola, asciugamani, mutande e quant'altro per tutta la famiglia, non mi sogno di comprare tutto usa-e-getta. Perchè non lavare anche i pannolini dei miei bambini? L'Italia è il paese del sole e c'è anche il vento. Non veniamoci a dire che non asciugano. Li usano nei paesi del nord Europa e in Canada (combinazione paesi molto più avanti di noi sotto l'aspetto energetico), non penso che noi possiamo avere delle difficoltà. Infine, io li ho usati per due anni e mezzo per il mio bambino più grande e li uso tutt'ora per il piccolo di 14 mesi. Non ho notato problemi di alcun tipo per l'ingombro. Anzi. Non hanno mai avuto problemi di arrossamento o surriscaldamento nelle parti intime. E scusate se è poco! Sono curiosa di ricevere risposte alle mie domande e, se ci saranno, sarò felice di riportarle!

lunedì 12 settembre 2011

Primo giorno di scuola materna

Emozionata come se fosse il mio primo giorno di scuola, stamattina ho accompagnato Lorenzo alla scuola materna (o meglio, dell'infanzia... ma proprio mi suona male!). Giovedì sera ho avuto l'incontro con le maestre: dopo un preambolo sull'importanza di un inserimento graduale e personalizzato in base alle reazioni del bambino, ci hanno comunicato le classi: Lorenzo è nella sezione Arancione, il suo colore preferito! Le maestre, Chiara e Carla, mi hanno fatto una buona impressione. Non sono giovanissime e ancora devo capire se è un bene o un male, ma sono ottimsta. Ci hanno dato l'elenco del materiale necessario: grambiule, pantofole, bicchiere con sacchettino, asciugamano, pennarelli, colla, quadernone ad anelli, copertine forate e un cambio completo. Tutto rigorosamente apportante il nome del bambino, e, soprattutto per i tre Lorenzo della classe, anche il cognome. Quanto è inflazionato il nome del mio bambino! Stamattina il grande giorno: io e Lorenzo abbiamo portato Gabriele al nido. Parentesi: ieri sera il piccolo ha fatto i suoi primi passi da solo! Al momento del distacco entrambi si sono cercati, ma si sono facilemente distratti. So che Lorenzo vorrebbe portare il fratello con sè, ma so anche che gli farà molto bene staccarsi un po' da lui. Siamo andati a comprare le ultime cose in cartoleria e ci siamo diretti alla scuola. Appena arrivati, con qualche minuto di anticipo (miracolo!), ha scelto un armadietto e ci abbiamo applicato una foto, ha scelto un appendino in bagno e ci abbiamo messo un'altra foto. Quindi gli ho fatto indossare il grembiulino: si è precipitato sui giochi e non mi ha più considerata! L'ho guardato per una mezz'ora, quindi l'ho salutato e me ne sono andata. Penso che l'entusiasmo del primo giorno, della novità, abbia preso tutto il suo interesse. Alle 11 le maestre del nido sono andate a prenderlo. Ancora non so come sia andata ma mi immagino bene. Quanto è cresciuto il mio ometto!

giovedì 8 settembre 2011

The social network

Ieri sera, prendendo spunto dalla recensione di Mamma in Verde, mi sono scarica e vista il film "The social netwoerk" (andando a dormire qualsi all'una aimè!). E' stata una visione interessante, la prima di un film dall'inizio alla fine da un sacco di tempo, e mi ha scaturito un sacco di pensieri. Il film di per sè è carino, non dico memorabile, ma sicuramente molto interessante. La trama la si sà, è la sotria della nascita di Facebook, raccontata attraverso un processo e diversi flash back. Per una come me, poco allenata alla visione di un film di livello superiore alle ultime puntate dei "Cesaroni", non è stato facilissimo seguirlo! Inoltre esprime alcuni concetti tecnici a cui ho subito rinunciato stare dietro. Però mi ha fatto riflettere moltissimo. Facebook è una realtà oramai quotidiana per quasi tutte le persone che conosco. Io non ne sono una grande fan, ma occasionalmente mi piace curiosare nella vita di qualche amico più o meno virtuale e mi fa perdere un pochino di quel poco tempo libero che ho, in modo (lasciatemelo dire) inutile. Eppure, in qualche modo, ha cambiato il mondo. Mi ha fatto impressione quando ho letto di quel meeting sulle nuovo tecnologie, in cui c'era questo giovanissimo miliardario Zuckerberg a confornto con Bill Gates al cospetto di Obama. Urka! Alla fine della visione questa è stata la mia riflessione: ho guardato un film che parla di storia moderna, contemporanea, anzi, contemporaneissima. E anche se l'argomento non è tra le cose che più mi appassionano, è stato sicuramente molto interessante e ora guardo il mondo del web con un punto di vista leggermente diverso. Insomma, io ne consiglio la visione a tutte le persone che, come me, sono sempre curiose di sapere cosa sta dietro a tutto!

mercoledì 7 settembre 2011

Prove tecniche di partenza

Non so come, ieri ho convinto il papi ad approfittare dell'ultima giornata libera di tutti e quattro prima della brutta stagione per andare in piscina. Ci ero già stata coi bambini, zia e nonna qualche settimana fa e mi era piaciuto come posto per la presenza degli animali, la piscina raccolta e l'infinito spazio a disposizione. Ho voluto andarci con la famiglia al completo per fare qualche prova tecnica in vista delle vacanze (mancano "solo" 20 giorni!) e queste sono le considerazioni: - macchina: questo è il problema maggiore. Innanzitutto non sappiamo se andare a Bergamo con la nostra macchina o se farci portare, e, nel caso, da chi. Lasciare l'auto nel parcheggio dell'areoporto non è proprio il massimo della sicurezza (mia zia a ferragosto ci ha lasciato il navigatore), non tanto per le cose che ci custodiamo dentro, non abbiamo nulla di valore, ma per la scocciatura di avere o la macchina fuori uso o i seggiolini dei bambini spariti: come faremmo ad affrontare il viaggio di ritorno?! Ho anche valutato un parcheggio a pagamento: sarà davvero sicuro? Farci portare non sarebbe una cattiva idea, mio cognato potrebbe farlo con la sua macchina a 7 posti e al martedì non lavora, ma se all'andata non ci sarebbero problemi perchè la partenza è prevista nel primo pomeriggio, al ritorno l'arrivo è quasi a mezzanotte, vuoi un po' di ritardo possibile, vuoi attendere i bagagli, ci scoccierebbe fare tardi e fare aspettare. Abbiamo anche pensato di affittare un transfer, approfittando del fatto che mia mamma lavora in quel campo, ma ancora non ho osato chiedere un preventivo. - macchina bis: ieri, per una giornata in piscina, abbiamo riempito completamente il bagagliaio dell'auto. Abbiamo una Golf, non una 500. Ma abbiamo anche due passeggini, che, per quanto perfetti, occupano parecchio spazio. E se penso a due bagagli grandi e due-tre bagagli a mano, davvero non trovo soluzione al sofraffollamento dell'abitacolo. - passeggini: santi subito. Non sono solo un mezzo di trasporto per Gabriele che si ostina a non voler camminare, ma soprattutto un metodo per incatenare in un luogo tutto sommato sicuro Lorenzo "Lo scatenato". Inoltre entrambi i miei bambini si addormentano abbastanza facilmente nel passeggino, quindi sono un ottimo posto dove far loro fare il sonnellino del pomeriggio. Non per ultimo, si possono agganciare un sacco di borse ai passeggini, ricordandosi che le più pesanti vanno tolte prima di togliere il bambino per non far cappottare il passeggino! - bagagli: in una giornata di piscina abbiamo sporcato 4 asciugamani, due costumini a testa per i bambini, uno per noi, una maglietta macchiata di gelato al cioccolato e svariati pannolini. Per sette giorni... cosa diavolo devo portarmi? Calcolando di avere a portata di mano un armadio doppio, ovvero abiti leggeri e abiti pasanti, che il tempo non si sa mai come farà, sto valutando di spedire l'intero armadio in loco... E vogliamo parlare degli "accessori"?! I salvagenti sono, tutto sommato, poco ingombranti, ma un po' di giochini dovremo pur portarli, o comprimo tutto là? E poi li lasciamo là? E cosa portare per intrattenere i pupi per 4 ore di viaggio? Panico. - bambini: sono stati relativamente bravi. La mini vacanza di giugno sinceramente mi aveva spaventata. Lorenzo in quell'occasione aveva dato il peggio di sè. Invece ieri è andato tutto liscio. Sono ottimista: spero che la novità, la rilassatezza di mamma e papà, i tanti posti nuovi da scoprire e nuovi giochi a diposizione saranno di aiuto per intrattenere le due belvette. L'aspetto alimentare non mi preoccupa: ieri hanno fatto incetta di pane e prosciutto e se pur andassero avanti una settimana a quello non me ne importa, al buon andamento alimentare ci penseremo in un'altra occasione. Lorenzo oramai è bravissimo senza pannolino, a parte la notte. Gabriele è solo da cambiare e, se la regolarità non verrà scombussolata dal cambiamento di clima, al mattino sistemiamo il più grosso e siamo a posto per tutta la giornata. - il papi e l'acqua: mio marito e l'acqua sono due mondi molto distanti. Lui odia l'acqua e soprattutto le distese di acqua, quindi il mare e le piscine. Sette giorni su una piccola isola saranno probabilmente infiniti per lui. Eppure nella vita si cambia, o almeno, ci si adegua, e ieri è entrato in piscina con l'acqua fino alla vita per godersi i suoi bambini sguazzare nelle loro ciambelle. Cosa non si fa per l'amore dei figli! Coclusioni: ho una voglia pazza di partire, nonostante le mille paranoie che mi sto facendo. Ho voglia di staccare, ho voglia di stare con mio marito e con i bambini senza pensieri, lontano da tutto e da tutti. Vorrei addirittura riposarmi, ma ho paura di chiedere troppo!

lunedì 5 settembre 2011

Ma quanto crescete in fretta??!!

Prendo spunto per questo post dal giveaway di MAMMACHECASA! che propone una riflessione sulla crescita dei nostri figli e sull'importanza di annotare le piccole grandi scoperte quotidiane che si fanno cresendo accanto a loro. Manca una settimana all'inizio della scuola materna, o dell'infanzia che sia, e a me sembra ieri quando ho fatto il test di gravidanza che mi annunciava l'arrivo di Lorenzo. Ricordo la mia frase "Non può essere così facile!". Mi riferivo alla ricerca di un figlio: era appena stata aperta la caccia e abbiamo fatto segno al primo colpo senza pensarci nemmeno troppo! Ricordo la prima ecografia, le nausee, la scoperta del sesso, il matrimonio, il viaggio, l'estate col pancione e poi il parto, meraviglioso, l'allattamento, a regola d'arte, lo svezzamento, senza intoppi, l'asilo nido, ecc. Ricordo moltissimi particolari, eppure mi sembrano tutti vicinissimi, tutti accaduti in una manciata di ore. Io ho un problema: ho una memoria altalenante, ovvero ricordo episodi nei minimi particolari (tipo: mi ricordo la prima visita dalla ginecologa dopo il parto e ricordo che vestitino aveva indosso Lorenzo) e poi dimentico giornate intere, situazioni, per non parlare delle persone, a volte mi sembra di essere Dora... Per quello che ho sempre pensato che sarebbe bellissimo annotare tutti i progressi dei miei bambini da qualche parte, per poterli rileggere e riviverli all'infinito. Ma la pigrizia cronica che mi contraddistingue me lo ha impedito, fin quando ho scoperto il mondo dei blog. L'ho visto come un vero e proprio diario, in cui scrivere di me, del mio lavoro e soprattutto dei miei meravigliosi bambini. Il tempo scorre troppo in fretta, la crescita dei miei bambini a volte mi sembra sfuggirmi tra le mani, vuoi il lavoro, i tanti impegni e i tanti pensieri. Ho paura di voltarmi e vedere i miei bambini adulti, senza accorgermene nemmeno. Non mi piace questo scorrerre del tempo così veloce, sono forse egoista, ma io già rimpiango i miei due cuccioli piccolini come ranocchietti appoggiati sulla mia pancia a pochi minuti di vita. Vi prego tesori miei, non correte troppo in fretta!

sabato 3 settembre 2011

Torta di pesche, cioccolato e amaretti

Devo fare una confessione: a me non piace fare le pesche ripiene. E' una cosa che odio, come spostare il riso precotto dalla pentola al contenitore. Cerco sempre di delegare il compito a qualcun'altro. Però oggi mi sono sentita in colpa per non avere alla carta un dolce con la frutta, e così ho guardato un barattolo di pesche sciroppate in dispensa e ho rimediato. Ho messo 3 uova nella planetaria con 100g di zucchero e ho lasciato montare alla massima velocità almeno 10 minuti. Ho messo nel microonde 150g di cioccolato fondente con 100g di burro e 80ml di latte fino a quando si sono fusi cioccolato e burro, quindi li ho amalgamati e li ho uniti alle uova. Ho sbriciolato grossolanamente, con il batticarne, 100g di amaretti e li ho uniti al composto, insieme a 80g di farina, mescolando delicatamente. Ho imburrato una teglia (in realtà uso il burro spray, che non so che schifezza sia ma è tanto comodo), ho versato il composto e ci ho affondato 420g di pesche sciroppate (peso sgocciolato). Ho infornato per un'ora a 180°. Il risultato è stato ottimo e golosissimo. Non batte quelle belle pesche dolci, fresche e mature estive, coperte da crema al cioccolato e amaretti... ma poco ci manca!

giovedì 1 settembre 2011

Piccole domande crescono...

Qualche giorno fa Lorenzo mi ha visto mentre mi facevo il bidè. "Mamma, il tuo pisellino non si vede" "Eh no tesoro, le femmine non ce l'hanno il pisellino" "Ohh... poverine!". E se n'è andato, pensando chissà chè. Dopo qualche giorno, parlando di tutt'altro con la cugina (di 19 anni), le dice: "Tu sei una femminuccia e non hai il pisellino". Benissimo, il concetto è chiaro. Stamattina, di nuovo seduta sul bidè, Lorenzo mi dice: "Tu non hai il pisellino perchè sei una femmina, e non puoi fare la pipì" "No, le femminucce possono fare la pipì anche senza pisellino" "E con cosa la fanno?" Attimi di riflessione. Oddio. Non ho concordato una linea comune in tal proposito con il papà... "Con la patatina" "Con le patatine fritte???????????". Ho trattenuto con tutta la mia forza una risata e ho cercato subito di cambiare argomento. No. Non sono pronta. Non ha ancora 3 anni, non ce la faccio ad affrontare certi argomenti. Non ancora, ti prego!

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