Ore 8 di questa mattina. Gabriele ronfa nel lettino, mamma sonnecchia nel lettone accanto a Lorenzo, Lorenzo apre gli occhi, si gira e si rigira, mette in moto il cervello.
"Mamma... maaaammaaaa"
"Sì Lorenzo?"
Aspetto la solita frase "Ci alziamo?" E invece no.
"Mamma, ma da dove esce il fratellino che è nella pancia?"
Oddio. Sono le 8 di sabato mattina, i due neuroni già svegli fanno un urlo per richiamarne qualcun'altro. DEVO rispondere a questa domanda. O forse potrei far finta di rispondere ad un'altra domanda, tipo "Come fa a nascere il fratellino?" Dai, proviamoci.
"Vedi, quando sarà ora che il fratellino nasca, mamma andrà all'ospedale e i dottori lo aiuteranno ad uscire dalla pancia".
"Sì mamma, ma da dove esce il fratellino? I dottori usano una specie di trapano e fanno un buco nella pancia?"
Lorenzo non lo freghi. Se lui vuole sapere DA DOVE nascono i bambini, quello vuole sapere, una spiegazione chiara e precisa, null'altro. Bene. Devo rispondere.
"No, non usano un trapano. Il fratellino uscirà da un buchetto che mamma, come tutte le femmine, ha in mezzo alle gambe"
"In mezzo alle gambe?! Ma dove?!"
"Qui, in mezzo, dove si fa la pipì"
"Ma allora il fratellino è davvero piccolo, sarà grande così" e indica il mio dito mignolo del piede.
"No, il fratellino è più grande, e il buchino si allargherà abbastanza per farlo uscire"
"Sì ma al massimo sarà grande così" e indica l'alluce.
"No Lorenzo, più grandicello"
Arriva papà per vedere se siamo svegli. Come apre la porta Lorenzo gli dice: "Sai che il fratellino uscirà da un buchetto che mamma ha in mezzo alle gambe?!"
Papà spalanca gli occhi, si ferma, riesce a dire"Devo andare sotto" e si dilegua... Grazie.
L'argomento sembra chiuso. Ma un paio d'ore dopo, mentre lo accompagno in bagno, mi dice "Vedi mamma, anche io ho un buchetto da dove esce la pipì, i maschi sono fatti come le femmine"
"No tesoro, i maschi non sono fatti come le femmine e non possono far nascere i bambini"
"Ah ok"
"Vai a giocare"
E anche questa è andata. Mi manca solo più la domanda sul come arrivano i bambini nella pancia della mamma, e sarà ancora più complicato. Improvviserò anche allora.
sabato 14 luglio 2012
mercoledì 11 luglio 2012
Lorenzo riflette
Lorenzo è un bambino molto riflessivo e fa certi discorsi da ammutolire un adulto. Per non parlare della padronanza della lingua italiana, da far invidia a gente laureata: "Mamma, vorrei che mi vestissi tu".
Ma uno dei suoi pensieri più ricorrenti in questo periodo è, ovviamente, l'arrivo del fratellino.
Lorenzo: "Papà, quando sarò grande voglio essere il papà di 19 bambini"
Papà: "19?! Ma sei sicuro? Guarda che 19 sono davvero tanti!"
L.: "Sì, 19. E avrò una casa lunga lunga così ci staranno tutti"
P.:"E se poi sono tutti impestati come te?"
L.: "Ma tanto ci sarà una mamma!"
Ok, ha già capito il ruolo della donna nella famiglia...
Lorenzo: "Mamma, io voglio ancora altri due fratellini"
Mamma: "Mah, non so... mi sa che non possiamo avere altri due fratellini"
L.: "E perché?"
M.: "... ... perché non ci stanno nella macchina nuova" Brava! Chiaro, pratico...
L.: "Uno lo tengo in braccio io e l'altro in braccio tu"
Mi ha fregata. M.: "Lo sai che i bambini in macchina non possono assolutamente stare in braccio, devono avere un loro seggiolino"
L.: "Okkkei allora..."
Sono salva finchè non scopre l'esistenza delle macchine a 7 posti.
Lorenzo: "Mamma, guarda che bella stanza che ho"
Mamma: "Sì è vero, è proprio bella"
L.: "Ed è anche molto grande"
M.: "Sì, c'è un bel posto per giocare"
L.: "Stavo pensando che qui dentro 5 letti ci stanno"
Oddio...
L.: "Quindi possiamo fare altri due fratellini!"
M.: "... ... Ma guarda che i fratellini non è che si possono comprare basta che sia eh..."
Gabriele: "Io compro Lorenzo!"
Voglio interpretarlo come un "Lorenzo mi basta e avanza"...
M.: "Adesso dormite..."
Lorenzo: "Con cosa sta giocando il fratellino nella pancia?"
Mamma: "Con niente, non ha nessun gioco nella pancia"
Si guarda intorno preoccupato...
L.: "Tieni, dagli questo"
E mi mette un orsetto sotto la maglia. Tesoro...
Ma uno dei suoi pensieri più ricorrenti in questo periodo è, ovviamente, l'arrivo del fratellino.
Lorenzo: "Papà, quando sarò grande voglio essere il papà di 19 bambini"
Papà: "19?! Ma sei sicuro? Guarda che 19 sono davvero tanti!"
L.: "Sì, 19. E avrò una casa lunga lunga così ci staranno tutti"
P.:"E se poi sono tutti impestati come te?"
L.: "Ma tanto ci sarà una mamma!"
Ok, ha già capito il ruolo della donna nella famiglia...
Lorenzo: "Mamma, io voglio ancora altri due fratellini"
Mamma: "Mah, non so... mi sa che non possiamo avere altri due fratellini"
L.: "E perché?"
M.: "... ... perché non ci stanno nella macchina nuova" Brava! Chiaro, pratico...
L.: "Uno lo tengo in braccio io e l'altro in braccio tu"
Mi ha fregata. M.: "Lo sai che i bambini in macchina non possono assolutamente stare in braccio, devono avere un loro seggiolino"
L.: "Okkkei allora..."
Sono salva finchè non scopre l'esistenza delle macchine a 7 posti.
Lorenzo: "Mamma, guarda che bella stanza che ho"
Mamma: "Sì è vero, è proprio bella"
L.: "Ed è anche molto grande"
M.: "Sì, c'è un bel posto per giocare"
L.: "Stavo pensando che qui dentro 5 letti ci stanno"
Oddio...
L.: "Quindi possiamo fare altri due fratellini!"
M.: "... ... Ma guarda che i fratellini non è che si possono comprare basta che sia eh..."
Gabriele: "Io compro Lorenzo!"
Voglio interpretarlo come un "Lorenzo mi basta e avanza"...
M.: "Adesso dormite..."
Lorenzo: "Con cosa sta giocando il fratellino nella pancia?"
Mamma: "Con niente, non ha nessun gioco nella pancia"
Si guarda intorno preoccupato...
L.: "Tieni, dagli questo"
E mi mette un orsetto sotto la maglia. Tesoro...
mercoledì 4 luglio 2012
Buon compleanno Gabriele!
E' molto che non scrivo. Prima i ladri che mi portano via il pc, poi la vacanza in Sardegna, poi l'inizio della stagione estiva con connessa sesta malattia dei bambini... vuoi anche un po' di mancanza di ispirazione, e così è passato un mese.
Ma quel che è successo di più importante in questo mese è che Gabriele ha compiuto due anni. Già due anni da quella notte in cui, in mezzo a contrazione da farmi credere di morire, è nato lui: il mio bambolotto pacioccoso, il mio prototipo di mini-xy, dolce, tenero e un po' fessacchiotto, un vero piccolo uomo. Colui che mi ha fatto capire che i figli non sono solo ciò che i genitori crescono, ma sono innanzitutto persone a sé stanti, che nascono e crescono con un loro carattere, con le loro idee, preferenze, manie.
Il primo figlio è speciale, ti apre la porta al fantastico e terribile mondo della maternità, ti mette in discussione, ti sposta i valori, ti apre gli orizzonti. Ma il secondo figlio è altrettanto speciale perchè ti fa fare un passo indietro, ti ricorda che così come tu sei tanto una mamma quanto una persona, lui è tanto un bambino quanto un individuo, ti dice che hai sbagliato sì tante volte ma che non tutti gli sbagli sono così drammatici come pensavi, ti rimette in gioco da capo proprio quando pensavi di aver capito tutto...
Insomma, tanti auguri piccolo mio, e sappi che, anche se sarai un figlio-sandwich (ovvero, secondo la Marisa-teoria del figlio di mezzo, un po' lasciato a se stesso), sono e sarò sempre pazza di te!
P.S. Prossimamente pubblicherò la ricetta della soprastante torta Sacher che ho fatto per l'occasione!
Ma quel che è successo di più importante in questo mese è che Gabriele ha compiuto due anni. Già due anni da quella notte in cui, in mezzo a contrazione da farmi credere di morire, è nato lui: il mio bambolotto pacioccoso, il mio prototipo di mini-xy, dolce, tenero e un po' fessacchiotto, un vero piccolo uomo. Colui che mi ha fatto capire che i figli non sono solo ciò che i genitori crescono, ma sono innanzitutto persone a sé stanti, che nascono e crescono con un loro carattere, con le loro idee, preferenze, manie.
Il primo figlio è speciale, ti apre la porta al fantastico e terribile mondo della maternità, ti mette in discussione, ti sposta i valori, ti apre gli orizzonti. Ma il secondo figlio è altrettanto speciale perchè ti fa fare un passo indietro, ti ricorda che così come tu sei tanto una mamma quanto una persona, lui è tanto un bambino quanto un individuo, ti dice che hai sbagliato sì tante volte ma che non tutti gli sbagli sono così drammatici come pensavi, ti rimette in gioco da capo proprio quando pensavi di aver capito tutto...
Insomma, tanti auguri piccolo mio, e sappi che, anche se sarai un figlio-sandwich (ovvero, secondo la Marisa-teoria del figlio di mezzo, un po' lasciato a se stesso), sono e sarò sempre pazza di te!
P.S. Prossimamente pubblicherò la ricetta della soprastante torta Sacher che ho fatto per l'occasione!
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