martedì 28 giugno 2011
Partecipo al GiveAway di EquAzioni, e intanto rifletto sulla nanna dei miei figli
Il tema del sonno è molto delicato a casa mia. Ho già descritto quanto i miei figli siano differenti anche su questo: Lorenzo ha un rapporto pessimo con il sonno, Gabriele a confronto mi sembra un ghiro.
Ho provato molti metodi soft per rendere il sonno di Lorenzo più tranquillo: rimedi omeopatici, fiori di bach, sciroppi naturali. Ho letto anche diversi libri, e in particolare, quelli incentrati proprio sulla nanna, come "Facciamo la nanna" di Grazia Honegger Fresco e "Fai la nanna senza lacrime" di Elisabeth Pantley. Il primo si può inserire nella serie di libri che decantano quanto il bambino sia un essere naturale, indifeso, bisognoso di cure e affetto e sostanzialmente di mamma e papà. Tutte cose sicuramente giustissime, che ho abbracciato in pieno con il primo figlio, a partire dall'allattamento a richiesta, continuando con la risposta immediata ad ogni suo mugugno per finire con l'assecondare ogni suo risveglio notturno. Pensavo, e in parte penso tutt'ora, di aver fatto la cosa giusta con lui, sperando in un risultato che a lungo termine dovrebbe arrivare, così come si descrive in questo genere di libri: sicurezza del bambino una volta cresciuto dovuta alla consapevolezza che i genitori ci saranno sempre per lui. Lorenzo non ha ancora 3 anni e nulla di tutto ciò è in vista, ma è sicuramente troppo presto. Le notti sono un incubo, la sua richiesta di attenzioni è continua in ogni momento del giorno e della notte. Gli concedo le attenuanti dell'asilo, dell'arrivo del fratellino e del suo carattere che è così, e molto probabilmente sarebbe stato lo stesso anche se avessi adottato un approccio diverso.
Ma con Gabriele ho voluto (e spesso dovuto) sperimentare un approccio diverso. Ok l'allattamento a richiesta, ma ciuccio e biberon sono stati introdotti a 2 mesi di vita, complice l'igresso al nido. Ok accorrere ad ogni mugugno, ma se so che sostanzialmente è sazio, pulito e in sicurezza, senza troppe paranoie. E di notte: ho provato a saziarlo con un biberon di LA giusto per vedere se i risvegli fossero solo abitudine o proprio fame e, vuoi che fossero solo fame, vuoi che forse sarebbe stato comunque così, Gabriele non si sveglia quasi mai. E quando lo fa prima gli lascio la possibilità di consolarsi un po' da solo e appena mi accorgo che non è possibile, allora sì, intervengo. So che può cambiare ancora molte volte, ma ciò di cui sono sicura è che non gli ho certo fatto passare traumi e la mia presenza per ogni sua esigenza è garantita a lui tanto quanto il fratello.
Il GiveAway propone un altro libro sulla nanna e sono molto curiosa di leggerlo: sono sicura che ho ancora molto da imparare. Mi devo preparare ad una eventuale evoluzione del sonno del piccolo e ancora devo trovare una soluzione al sonno del grande. Inoltre la lettura di libri sui bambini svela sempre qualche aspetto sia dell'essere genitore che dell'esere figlio a cui non ci si aveva pensato.
E se non lo vincerò... sarà uno dei miei prossimi acquisti!
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